L’estate che sciolse ogni cosa

Il consiglio di lettura di Lucrezia Sarnari
” Ci sono estati che ti entrano sotto la pelle e restano, dopo essersi trasformate in ricordi, a volte in caratteri. Mi chiedo quale sia stata la mia estate che sciolse ogni cosa. Questa direi di no, però di certo mi ha insegnato cose. Tipo, che non puoi sempre scegliere, anzi non puoi farlo quasi mai. Che vincere o perdere c’entra sempre poco con l’impegno, perché non è vero che se puoi sognarlo puoi anche farlo e questo tipo di retorica ha sinceramente fatto più danni della grandine a Luglio. Ma anche che se è vero che non basta desiderare per ottenere, è ugualmente vero che quello che possiamo scegliere, sempre, è di concentrarci sulle intenzioni, sul modo di affrontare le cose, invece che sulle cose stesse: non serve a ottenere, ma a liberarsi dalla frustrazione, a non sentirsi perennemente vinti, ma al comando. Delle proprie intenzioni.
Questo mi ha insegnato questa estate, chissà che ricordo ne resterà.”
(Il libro è bello, un esordio maestoso: c’è una visione, cosa non scontata per uno scrittore e soprattutto dei personaggi, su tutti la mamma del giovane Fielding Bliss che non esce di casa perché ha paura della pioggia, che non puoi ignorare perché sono talmente vivi che ti tirano per la manica e ti domandano chi sono secondo te i colpevoli e chi le vittime, non solo di quello che è accaduto a Breathed durante quell’estate, ma anche nelle nostre vite, in generale).