“Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare” di Seth Godin. Recensione di Michele Sabatini

“Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare” di Seth Godin
Recensione a cura di Michele Sabatini

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Uscito in Italia per MGMT Edizioni, “Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare” è un breve ma inteso saggio che il guru americano del marketing Seth Godin dedica alle persone in cerca di un cambiamento – sia esso a livello professionale, personale od in un rapporto –  quanto piuttosto di una conferma per continuare a perseverare.

Molla le cose sbagliate.
Persevera nelle cose giuste.
Abbi il coraggio di fare l’una o l’altra cosa.

Un lavoro, un progetto, una relazione: tutto, all’inizio, costituisce un’esperienza eccitante. Poi subentrano i primi ostacoli e, infine, arriva la fase più difficile. Quella in cui non ci si diverte più e occorre solo stringere i denti. A quel punto ci si domanda se ne vale davvero la pena. Forse si è entrati nel “fossato”: una crisi temporanea che è possibile superare con uno sforzo in più. Oppure si tratta di un vicolo cieco, una situazione che non potrà mai migliorare, neppure con il massimo impegno.

Secondo Seth Godin, ciò che caratterizza i migliori è la capacità di reagire nel modo giusto: cioè mollare subito, senza sensi di colpa, i vicoli ciechi e impegnare le proprie risorse per conquistare l’altra sponda del fossato. I vincenti sanno che i fossati più larghi e difficili riservano il premio migliore e che diventando leader di una nicchia conseguiranno profitti, gloria e sicurezza per il futuro.

Questo piccolo saggio vuole aiutare a capire se ci si trova in un fossato e incoraggia a superarlo perché ciò ripagherà delle nostre fatiche. Se invece ci si trova in un vicolo cieco, aiuterà a trovare il coraggio di mollare, perché si possa essere vincenti in un’altra iniziativa.

Il mollare strategico, più propriamente detto abbandono strategico, è il segreto delle organizzazioni di successo. Il mollare reattivo e seriale, o abbandono reattivo e seriale, è l’errore fatale di chi si sforza di realizzare un obiettivo e non ci riesce. È ciò che fa la maggior parte della gente: molla quando è in difficoltà e persevera quando tutto va bene.

Quando si intraprende una nuova attività, nella fase iniziale è molto divertente e le persone attorno forniscono un feedback positivo. Per qualche tempo, la rapida curva dell’apprendimento incoraggia a proseguire. Qualunque sia la nuova attività, mantenere l’impegno e la dedizione è facile. Poi si cade nel fossato.

Il fossato è il lavoro lungo e impegnativo che si rende indispensabile per passare dalla condizione del principiante a quella di chi padroneggia completamente la materia. È lungo e impegnativo, ma è anche il mezzo più rapido per arrivare dove si vuole: ogni altra soluzione richiederebbe più tempo. Perché a generare valore è la scarsità. Se non esistesse il fossato, non ci sarebbe scarsità.

Chi ha successo non ha superato il fossato casualmente. No, vi si è calato volontariamente ed è avanzato a fatica con il massimo impegno e cambiando le regole. La consapevolezza di trovarsi nel fossato non rende l’esperienza più gradevole, ma può aiutare ad attraversarlo più in fretta adottando soluzioni più opportune.

Il vicolo cieco corrisponde invece alle situazioni in cui si lavora, si lavora e si lavora, senza che accada nulla. Non vi sono miglioramenti significativi e neppure peggioramenti significativi. Si lavora e basta. È un cul-de-sac, occorre prendere atto della sua esistenza ed uscirne al più presto perché impedisce di dedicarsi ad altro.

Occorre quindi perseverare nei fossati che possono portare al successo e mollare i vicoli ciechi per reimpiegare positivamente le proprie risorse. Chi si trova nel fossato investe tempo, energie ed impegno nel cercare di superarlo, è determinato a diventare il migliore del proprio campo. Anziché fare giusto un po’ meglio della media e accontentarsi di ciò che ha, accetta la sfida che il fossato gli pone di fronte.

Perché nell’ambiente della competizione, le avversità sono il miglior alleato possibile. Maggiori sono le difficoltà, migliori sono le possibilità per emergere sulla concorrenza. Se si molla di fronte alle avversità, allora tutto lo sforzo è stato inutile.

Essere mediocri è indubbiamente più facile che non affrontare la realtà e mollare. Mollare è difficile, perché impone di prendere atto che non si riuscirà mai a essere i migliori del mondo, almeno non in quella particolare attività; allora si preferisce far finta di nulla, rimandare, non ammettere la propria inadeguatezza e accontentarsi di essere mediocri. O piuttosto diversificare, invece che massimizzare il proprio impegno in quella particolare attività che ci rende riconoscibili. Che inutile spreco.

Mollare quando si raggiunge il fossato è una cattiva idea. Se il viaggio che si è iniziato promette vantaggi, allora ritirarsi nel momento in cui si entra nel fossato significa solo sprecare del tempo che si è già investito. E se ci si ritira per un numero sufficiente di volte, si finisce per essere un rinunciatario compulsivo, che inizia un sacco di cose ma porta a termine ben poco. Se invece non si è in grado di superare il fossato, non provateci nemmeno. Adottando questa semplice regola, si potrà essere molto più pignoli nella scelta del viaggio da intraprendere.

Il fossato è il miglior alleato che si possa avere perché rende interessante e remunerativo il progetto (e funge da deterrente per la concorrenza). Oltre a trovare un fossato dal quale si sia in grado di emergere, occorre anche abbandonare tutti i vicoli ciechi nei quali ci si sta girando i pollici. Occorre mollare i progetti, gli investimenti e le iniziative che non vi offrono lo stesso livello di opportunità. È difficile, ma è di vitale importanza.

Il mercato vuole vedere le persone perseverare. Vuole ricevere un segnale che dimostri che le cose sono fatte sul serio, che si è forti, affermati e garantite sicurezza. Dire basta ai progetti che non conducono a nulla è indispensabile per portare avanti quelli che davvero contano. Se il meglio che si può fare è cavarsela, allora è meglio mollare.

Il successo segue sempre lo stesso copione.

Anche il fallimento.

Abbiamo successo quando facciamo qualcosa di straordinario.

Falliamo quando molliamo troppo presto.

Abbiamo successo quando siamo i migliori del mondo nella nostra attività. Falliamo quando ci lasciamo distrarre da attività che non abbiamo il coraggio di mollare.

 Michele Sabatini

Seth Godin è imprenditore, scrittore, conferenziere e agente del cambiamento. Prima di lavorare come scrittore e aprire uno dei blog più letti al mondo, è stato vice president direct marketing di Yahoo! Con i suoi contributi, ha aiutato a cambiare in modo radicale il modo di guardare al marketing ed è stato inserito sia nella Direct Marketing Hall of Fame, sia nella Marketing Hall of Fame. American Ways Magazine lo ha definito “il più grande esperto di marketing americano”. È autore di diciotto bestseller internazionali tradotti in più di 35 lingue che hanno cambiato il modo in cui le persone pensano alle tematiche di marketing e lavoro. Tra i suoi libri ricordiamo: La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone (Sperling & Kupfer, 2004), I piccoli saranno i primi. 184 sorprendenti idee di marketing (Sperling & Kupfer, 2007), Siamo tutti strambi. La nuova era del marketing su misura (Sperling & Kupfer, 2011), Quel pollo di Icaro. Come volare alto senza bruciarsi le ali (Sperling & Kupfer, 2014), Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare (MGTM, 2018), Questo è il marketing. Non puoi essere visto finché non impari a vedere (ROI edizioni, 2019) e La pratica. L’attività creativa è una scelta quotidiana (ROI edizioni, 2021).

SCHEDA LIBRO

Titolo: Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare
Autori: Seth Godin
Editore: MGMT Edizioni
Anno edizione: 2018
Pagine: 96 p.
ISBN: 9788885783522
Prezzo: € 12,00